Descrizione
Chiunque abbia amato la letteratura mitteleuropea deve almeno sfogliare questo libro.
«Caro Martin, hai scritto un libro bellissimo, che è insieme il tappeto magico di Faust, un grande viaggio nella Storia e nella vita». CLAUDIO MAGRIS
Martin Pollack ha recentemente vinto il prestigioso Johann-Heinrich-Merck-Preis für literarische Kritik und Essay 2018
Libro di viaggio, trattato, omaggio poetico e filosofico, reportage, saggio e cronaca, resoconto di un mondo scomparso, gioco letterario, romanzo documentario, portolano per una terra senza mari, non c’è una sola definizione che possa calzare pienamente per questo libro straordinario che tutte le riunisce e tutte le rende inadeguate e insufficienti. Con Galizia di Martin Pollack ci si immerge senza mediazioni in un mondo intero: quello dell’Europa di mezzo, quello della carne e la terra che la componeva, quello dell’immaginario che ne è scaturito.
In queste pagine tutto si moltiplica quasi all’infinito assumendo però una chiara identità . Popoli, lingue e minoranze, città che hanno svariati nomi e vite a seconda dell’etnia e della lingua che le nomina, spazi ampi e smisurati, senso del confine e del confino pari a quello delle grandi terre dell’esilio… In questo cuore del nostro continente, ormai dimenticato persino nel nome, sta gran parte del Novecento e di quello che oggi siamo.
Questo libro è un viaggio immaginario attraverso una regione scomparsa, un tentativo di descrivere un mondo prima della sua distruzione. Le mie guide sono state quegli autori ebrei, tedeschi, polacchi e ucraini [solo per citarne due tra tanti Joseph Roth, Bruno Schulz, N.d.R.] che hanno fatto della Galizia e della Bucovina un luogo letterario indimenticabile, in cui, al di là di tutti gli eccidi e i conflitti, si era giunti a una feconda interazione tra popoli e culture.
MARTIN POLLACK
Un libro che ha una precisione da orario ferroviario austroungarico e il respiro vagabondo di grandi libri quali il Viaggio in Galizia o Ebrei erranti di Joseph Roth.
CLAUDIO MAGRIS
Martin Pollack, nato nel 1944 a Bad Hall, ha studiato slavistica e storia dell’Europa orientale. È traduttore dal polacco (vari i reportage di Kapu?ci?ski che ha fatto conoscere nel mondo tedesco), giornalista e scrittore. È stato corrispondente dall’estero per la rivista «Spiegel» a Vienna e Varsavia tra il 1987 e il 1998.
Il suo lavoro è stato premiato tra gli altri con l’Ehrenpreis des österreichischen Buchhandels für Toleranz in Denken und Handeln (2007) e con il Leipziger Buchpreis zur Europäischen Verständigung (2001). Vive a Vienna e Stegersbach, nel Burgenland meridionale. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Il morto nel bunker (Keller, 2018), Galizia (Keller, 2017), Paesaggi contaminati (Keller, 2016).