Descrizione
Un trionfo L’EXPRESS
Sublime FIGARO MAGAZINE
Il miglior libro della stagione L’ÉCHO
Tyrone Meehan è considerato un informatore degli Inglesi e trascorre gli ultimi giorni a Killybegs in attesa dei sicari dell’IRA. Chiederò perdono ai sogni ci racconta la storia di un traditore della sua gente, della comunità cattolica di Belfast, che emerge dalla durezza del conflitto nordirlandese degli anni Settanta e Ottanta. Un romanzo magnifico – finalista al Prix Goncourt 2011 e insignito del Grand Prix du roman de l’Académie française 2011 – che tocca un argomento ancora scomodo e doloroso per la maggior parte degli Irlandesi. È possibile perdonare? Cancellare, dimenticare? Una lettura autentica e straordinaria che ha i toni di un’epopea.
Sorj Chalandon è nato nel 1952. È stato giornalista per «Libération» prima di passare a «Le Canard Enchaîné». I suoi reportage sull’Irlanda del Nord e il processo di Klaus Barbie gli valsero il Prix Albert-Londres nel 1988. Tra i suoi romanzi precedenti Le Petit Bonzi (2005), Une promesse (2006, Prix Médicis), Il mio traditore (Mondadori, 2009) e La Légende de nos pères (2009) tutti editi in Francia da Grasset. Le sue opere sono state tradotte in numerosi Paesi.
I romanzi di Sorj Chalandon editi da Keller editore sono: Chiederò perdono ai sogni, Quarta parete e La professione del padre.
Pagine oneste, potenti, che suonano come una dolente elegia. MARTA CERVINO, MARIE CLAIRE
Una tragedia sullo sfondo di un mondo devastato, dove a poco a poco crollano le certezze del passato e gli uomini restano soli davanti alla loro coscienza. FABIO GAMBARO, D DI REPUBBLICA
Nessuno prima di Sorj Chalandon era riuscito a costruire un affresco così dettagliato e verosimile del dramma irlandese, a descrivere le complesse sfumature di quel conflitto, e al tempo stesso a raccontare con grande lirismo e sensibilità la psiche del “suo” traditore, solcando i temi della debolezza umana, del perdono e della pietà. RICCARDO MICHELUCCI, AVVENIRE
Chiederò perdono ai sogni è un romanzo potente che alterna entusiasmo e malinconia, introspezione e racconto corale, elaborazione del mito e lucido sguardo sulla realtà sociale. GUIDO CALDIRON, IL MANIFESTO