Descrizione
Il paradosso di ogni importante atto creativo è anche qui nella meravigliosa prosa di Blecher: la sfortuna splendidamente raccontata diventa fortuna intellettuale del lettore.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
Giovane studente di chimica, Emanuel scopre all’improvviso di essere affetto da tubercolosi ossea. Il medico gli consiglia di curarsi nel sanatorio di Berck, una località di mare nel Nord della Francia. Inizia così un percorso di conoscenza e guarigione, che in poco più di un anno farà incontrare al ragazzo possibili amori e nuovi amici e lo metterà di fronte all’ingiustizia della sorte.
Cuori cicatrizzati è un romanzo di formazione che supera le classificazioni e si propone di raccontarci la sofferenza umana, quella del corpo e dell’anima, così come la ribellione a un destino crudele.
Blecher ci mette di fronte alla voglia di vita che esplode anche quando sembra predominare la rassegnazione, ma riesce anche a raccontare la crudeltà dei malati e l’infermità come alibi per non affrontare il mondo.
Cuori cicatrizzati, mai tradotto prima in italiano, è ormai considerato uno dei grandi classici del Novecento. Una lettura vera che pesca nella stessa vita dell’autore, e che ci riporta nel solco della grande letteratura da Franz Kafka a Thomas Mann, Bruno Schulz…
«Credi forse che non sia stata anch’io così nei primi tempi?» gli disse. «Tutti siamo stati travagliati… Tutti ci siamo levati nel cuore della notte e abbiamo tastato disperati il nostro gesso. Tutti… tutti… poi però, quando i colpi della sorte si sono accentuati, non ho più sentito nulla… Sai cos’è che si definisce in medicina ‘tessuto cicatrizzato’? È quella pelle livida e aggrinzita che si forma sopra una ferita rimarginata. È una pelle quasi normale, tranne per il fatto che è insensibile al freddo, al caldo, o alle offese…»
Nato a Botoşani in Romania, Max Blecher è uno scrittore ebreo morto a soli ventinove anni, nel 1938, per tubercolosi spinale. Trascorse i dieci anni di malattia quasi sempre a letto, praticamente immobile. Ma la sua immaginazione volò libera.
Dotato di un insolito talento e visione scrisse poesie, due romanzi – Accadimenti nell’irrealtà immediata e Cuori cicatrizzati entrambi editi in Italia da Keller – e mantenne un’intensa corrispondenza con André Breton, André Gide e Martin Heidegger. Venne lodato da Eugène Ionesco, Mihail Sebastian, Geo Bogza e Saşa Pana, e molti paragonarono la sua prosa a quella di Franz Kafka, Bruno Schulz, Robert Walser o Thomas Mann.