Descrizione
Questo libro dal linguaggio magniloquente e spesso poetico getta un raggio di luce argentea nell’oscurità russa.
MEIKE SCHNITZLER, BRIGITTE EXTRADovrebbe essere adottato nelle scuole.
RAIMUND KIRCH, NURNBERGER ZEITUNG
Il giovane protagonista del nuovo e potente romanzo di Lebedev scopre casualmente le memorie della nonna Tanja nascoste all’interno di un volume di poesie di Konstantin Simonov, sei volte vincitore del Premio Stalin. Tra quei fogli cerca inutilmente tracce sui segreti di famiglia. Poiché i tempi sono quel che sono, per sbarcare il lunario si offre di ritrovare dietro compenso i luoghi di sepoltura di scomparsi, deportati ed esiliati. Una ricerca di fantasmi e verità inquietanti che lo conduce attraverso le sterminate regioni dell’universo sovietico, dove i segni delle antiche ingiustizie sembrano preparare il terreno per le prossime violenze.
Nel frattempo l’Unione Sovietica è scossa dal colpo di Stato che depone Michail Gorbačëv. È l’agosto 1991. La gente scesa in strada a protestare rimuove la statua di Dzeržinskij – il fondatore della Čeka – di fronte alla sede della polizia politica. E di lì a poco Boris El´cin giunge al potere. Forse è la fine di un passato di oppressione o forse solo un interludio prima della frantumazione del Paese, della comparsa improvvisa di ricchi oligarchi e dell’impoveri-
mento di molti.
Romanzo d’avventura, narrazione poliziesca …, «Gente d’agosto» conferma Lebedev come uno scrittore unico e originale che con il suo grande talento racconta luce e tenebra, speranza e disillusione della Russia del XX e XXI secolo.
Sergej Lebedev, giornalista e scrittore, è nato a Mosca nel 1981. In qualità di geologo ha partecipato per sette anni a spedizioni nell’estremo Nord della Russia. In Italia si è fatto conoscere con Il confine dell’oblio (Keller, 2018), un viaggio a ritroso nel passato dei gulag di grande forza letteraria che è stato tradotto in numerose lingue con ottimi riscontri di critica.