Descrizione
Alina Bronsky riempie un piccolo libro di forza e poesia, cuore e intelligenza. Crea una fiaba e, allo stesso tempo, un’accattivante storia attuale. BUCH MAGAZIN
Un libro pieno di gioioso brio, di malinconia e umanità. LITERATURKRITIK.DE
Un libro che si divora in fretta, ma che non dimenticherete così facilmente. BRIGITTE WOMAN
Da molto tempo nessuno aveva scritto in modo così bello su ciò che chiamiamo casa, sullo stare insieme, sul coraggio e il sacrificio di sé. E sulla serena consapevolezza. HR1 Che storia meravigliosa! MOKKA MAGAZINE
Baba Dunja è tornata a casa. Le radiazioni nucleari non le hanno impedito di rimettere piede per prima nel paese natio (a due passi da Chernobyl). Qui, insieme a poche anime che si sono via via aggiunte, si tenta di ricominciare a vivere. Perché la vita è ancora bella, nonostante l’età e nonostante intorno ci siano frutti di bosco dalle forme strane, uccelli particolarmente chiassosi, ragni che tessono instancabili le loro tele e persino lo spirito di qualche morto che si affaccia in strada per una chiacchierata. Le giornate scorrono per il malato Petrov che legge poesie d’amore sulla sua amaca, per la corpulenta Marja che non sa dire addio al proprio gallo Konstantin, per Baba Dunja che scrive lettere alla figlia Irina, chirurgo in Germania, fino a quando uno straniero arriva in paese con la sua bambina e il tran tran della piccola comunità di Černovo viene sconvolto… Poetico, divertente, intelligente, questo romanzo è una fiaba moderna che svela tutto il talento di Alina Bronsky nel dipingere un paese morente che torna invece a vivere grazie a insoliti personaggi e soprattutto a Baba Dunja, una donna eccentrica e speciale, determinata a realizzare in tarda età la sua personale versione del paradiso in terra proprio in un luogo che a tutti – quasi tutti – sembra dimenticato da Dio.