Descrizione
Il piccolo Paul, bambino attento, smaliziato e felice, racconta la propria infanzia nel villaggio di Mana tra gli anni Trenta e Quaranta: ai giochi, agli insegnamenti dei genitori, alle scoperte di vicende e storie di un mondo incantato e rurale si sostituiscono ben presto le offensive e controffensive militari di un’Europa in guerra, l’oppressione delle ideologie, la deportazione del padre in un campo di lavoro, i sospetti, la fuga, l’esilio ma anche la scoperta della vita, dei primi amori, della sessualità.
Uno straordinario romanzo sulla dissoluzione di un mondo.
Un gioco di ricordi e colori tessuto dalla memoria e dalla fantasia.
Paul Goma nasce il 2 ottobre 1935 a Mana, in Bessarabia, all’epoca parte della Romania (successivamente dell’URSS e oggi della Repubblica Moldova). Nel 1954 si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bucarest; due anni dopo viene arrestato per aver organizzato manifestazioni a favore della rivoluzione ungherese. Nel 1957 viene condannato a due anni di carcere e poi al domicilio coatto nel Baragan, dove si lavora, in condizioni di estrema durezza, al Canale fra il Danubio e il Mar Nero. Nel gennaio 1977 Goma solidarizza pubblicamente col movimento dissidente cecoslovacco e si oppone apertamente a Ceauşescu. Viene arrestato, poi sotto forte pressione internazionale, gli viene offerto dal regime un ‘visto turistico’ per la Francia. Da allora vive nella capitale francese. I suoi romanzi sono tradotti in numerose lingue. In Italia sono stati pubblicati L’arte della fuga (Voland, 2007); Nel sonno non siamo profughi (Keller, 2010).
Paul Goma è morto il 25 marzo 2020 per complicanze dovute al coronavirus.