Descrizione
«Tredici anni fa mi è rimasto dentro un pianto. Ora è come se volesse risgorgarmi fuori tutto. Pace, pace, pace, pace».
Il suo nome è Abel Nema.
L’hanno trovato in fin di vita appeso a testa in giù in un parco cittadino.
È un uomo bello, silenzioso e capace di parlare perfettamente dieci lingue senza tradire il suo accento. Si dice che sia un genio, ma a cosa serve esserlo se la tua vita è cambiata così tanto che nessuno è più in grado di riconoscerti, e nemmeno tu sai più qual è il tuo posto nel mondo?
Tutti i giorni di Terézia Mora, salutato in Germania come uno dei casi letterari più importanti degli ultimi anni, ci porta alla scoperta di un personaggio unico, iconico, quasi biblico, di cui sappiamo poco. Sappiamo che Abel Nema è fuggito da una guerra civile, da un paese che non esiste più, e che è approdato nella città occidentale di B. dove vive a contatto con un’umanità che gli somiglia: musicisti balcanici, bande di ragazzini rom, ma anche la dolce Mercedes – che lo sposa con l’intento di salvarlo – e il suo bizzarro bambino Omar che ha rinunciato a un occhio in cambio della saggezza…
Terézia Mora ci regala un romanzo-mondo, nuovo e unico, un labirinto in prosa di rara potenza linguistica. Pagine abbacinanti, feroci, audaci e poetiche.
Numerosi sono i premi letterari che l’autrice ha ricevuto nel corso degli anni; tra questi, il prestigioso Georg Büchner nel 2018.
TRA I PREMI ASSEGNATI A TERÉZIA MORA:
Premio Ingeborg Bachmann
Adelbert von Chamisso Preis
Premio della Fiera del Libro di Lispia
Georg Büchner Preis
German Book Prize
STAMPA
Questo libro è molto prezioso, qualcosa di unico! LESEN
Un libro meraviglioso […] Un libro che parla. Straniante e nuovo. FRANKFURTER ALLGEMEINE SONNTAGSZEITUNG
Esclusione e isolamento sono cifre esistenziali del Novecento. Ma in Abel si ravvisano i tratti di quell’esilio che molta letteratura, da Arendt a Said, ha descritto nelle sue pieghe di orfanità, d’insopportabile costo psichico della non appartenenza. ANNA CHIARLONI, L’INDICE
L’AUTRICE
Terézia Mora, nata nel 1971 a Sopron, in Ungheria, da una famiglia appartenente alla minoranza etnica tedesca, vive a Berlino dal 1990, ossia dalla caduta della Cortina di ferro. Per il suo lavoro di scrittrice e traduttrice ha ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti, fra cui il Premio Ingeborg Bachmann, l’Adelbert von Chamisso Preis, il premio della fondazione Rowohlt per la traduzione di Harmonia Caelestis di Péter Esterházy e la borsa di studio dell’Accademia Tedesca di Villa Massimo, a Roma, attestandosi come una delle voci più intense della nuova letteratura tedesca. Il suo romanzo Tutti i giorni (Alle Tage, 2004), per il quale ha ricevuto, tra gli altri, il Premio della Fiera del Libro di Lispia, è stato tradotto in oltre dieci lingue. Nel 2013 ha vinto il German Book Prize per il libro Das Ungeheuer. Nel 2018 ha ottenuto il prestigioso Georg Büchner per l’opera completa.